La meditazione
La meditazione non cela alcuna finalità. Non stai facendo
nulla in particolare, ti limiti ad essere. Non implica un
passato, è scevra dal passato. Non implica futuro, è
incontaminata da ogni futuro. E’ ciò che Lau Tzu ha
chiamato wei-wu-wei, azione attraverso la non azione. E’
ciò che i Maestri Zen hanno ripetuto: siedi in silenzio
senza far nulla, viene la primavera e l’erba cresce da
sola. Ricorda: da sola – non viene fatto nulla. Non tiri i
fili d’erba verso l’alto: viene la primavera e l’erba
cresce da sola. Quella condizione – in cui permetti alla
vita di seguire il suo corso, quando non cerchi di imporle
un orientamento, quando non vuoi imporle un controllo,
quando non la stai manipolando, quando non la sottoponi a
qualche disciplina, quella condizione di spontaneità pura e
priva di disciplina, quella è meditazione.
La meditazione è nel presente, solo nel presente. La
meditazione è immediatezza. Non puoi meditare, puoi solo
essere in meditazione.
Osho, Il Libro
Arancione
La parola meditazione è una parola molto usata, abusata, e
male interpretata. Il concetto si riferisce a uno stato che
va oltre l’intelletto pensante: come si può tradurre questo
in parole? "Meditare" suona come se si riferisse a
un'azione, a qualcosa che si "fa". Tuttavia la meditazione
è qualcosa che si risveglia, che è rivelato, quando non si
sta facendo assolutamente nulla. "Pensare" la mente in
meditazione è impossibile quanto lavare il sangue con il
sangue.
La meditazione potrebbe essere definita come "presenza non
identificata", un "riposare alla fonte della coscienza",
prima che essa prenda la forma degli oggetti della
percezione, i pensieri o le sensazioni. Essere in quel
luogo è pura benedizione. Significa riposare nel proprio
centro. Qualsiasi tentativo di fare qualcosa allontana la
mente da questa beatitudine.
Vi sono centinaia di tecniche di meditazione, che si
trovano in tutte le parti del mondo. Tutte queste tecniche
sono modi indiretti per far sì che il flusso dei pensieri
si fermi. La meditazione, quindi, è piuttosto un'arte che
una tecnica. E’ più un'attesa che un tentativo di fare
qualcosa. E’ l’arte di sedurre la mente ad entrare nel
proprio silenzio interiore, nella pace e nella chiarezza
che sono sempre presenti ma che hanno bisogno di essere
rivelate, realizzate.
C'è un interesse crescente nella meditazione, non solo come
hobby ma anche come stile di vita. Gli ospedali, i servizi
sanitari e il mondo del lavoro stanno iniziando a capire
che è possibile porre rimedio sia alla mancanza di qualità
della vita, sia ai disturbi fisici e psicologici, aiutando
le persone a scoprire il proprio mondo interiore, ad
apprendere il rilassamento profondo e a capire sé stesse
dall'interno.
Viviamo in un mondo nel quale le persone soffrono in
maniera incomprensibile e inutilmente, perché siamo tutti
così estroversi. Viviamo senza contatto con la nostra
anima, senza un obbiettivo né un significato. La vera
meditazione non è una fuga dalla realtà. E’ un viaggio
all'interno della realtà.
A Bankei, un maestro Zen, hanno chiesto:
“Qual è la differenza tra te, che mediti, e noi?” Il
Maestro ha risposto: “Io mangio quando mangio, cammino
quando cammino e dormo quando dormo.”
Portare la meditazione nella vita quotidiana è sinonimo
dell'essere presenti in ogni cosa che facciamo, creando
equilibrio tra l’esterno e l’interno. E’ diventare il
tutto. Lo stesso significato si trova nella parola healing
(guarigione), divenire completi.
Nukunu Jorgen Larsen, The True Ribellion